Regno d’Italia – Buono di cassa da una lira
Il tesoro sostituì nel 1893 la vecchia monetazione di biglietti Consorziali e biglietti Già Consorziali in Buoni di Cassa, da 1 e 2 Lire. Inizialmente emessi sotto il Regno di Umberto I continuarono con la stessa effige fino al 1898 per cambiare con il volto di Vittorio Emanuele III nelle emissioni dal 1914 al 1922. Durante la Grande Guerra quindi, il fante Italiano usò queste piccole banconote chiamate Buoni di cassa assieme ai biglietti di Stato da 5 e 10 lire.
Il Buono di Cassa da 1 Lira del presente articolo era quindi la più piccola banconota circolante; era già decisa per legge la scadenza di questi biglietti per il 31/12/1923. Nelle prime 3 emissioni (2/9/1914, 21/9/1914, 28/121917) furono stampati 1 milione di pezzi per ciascun decreto. L’ultima emissione del 1/7/1921 ha una tiratura imprecisata, non si esclude che abbia superato i 3 milioni di biglietti.
Per tutte le emissioni compare lo stesso decreto del 18 agosto 1914; le diverse serie sono quindi distinguibili solo attraverso le firme e i numeri di serie.
I biglietti erano di piccole dimensioni (72 mm x 36 mm) e senza filigrana; al diritto si presentavano di un colore azzurrino/blu con l’effige di Vittorio Emanuele III a sinistra, mentre sulla destra oltre il valore e le numerazioni ci sono le due firme. Al rovescio un colore rosato tenue dove si trova un ovale al centro con lo stemma Savoia e due cerchi con il valore 1 all’interno.
Sono banconote che comunemente si trovano nel cassetto dei nonni e molte volte in bassa circolazione; benchè alcuni libri di numismatica scrivano valori oltre i 50 euro in realtà i prezzi non superano i 5/30 euro; l’unica amissione rara è l’ultima del 1921 con numero di serie che parte dal 201 ed in base alla conservazione può valere da 50 a 1200 euro.